COMMENTO DELLA POESIA "I GELSOMINI NOTTURNI" DI GIOVANNI PASCOLI

 I GELSOMINI NOTTURNI

     E s'aprono i fiori notturni

     nell'ora che penso a' miei cari.

     Sono apparse in mezzo ai viburni

     le farfalle crepuscolari.

     Da un pezzo si tacquero i gridi:

     là sola una casa bisbiglia.

     Sotto l'ali dormono i nidi,

     come gli occhi sotto le ciglia.

     Dai calici aperti si esala

     l'odore di fragole rosse.

     Splende un lume là nella sala.

     Nasce l'erba sopra le fosse.

     Un'ape tardiva sussurra

     trovando già prese le celle.

     La Chioccetta per l'aia azzurra

     va col suo pigolio di stelle.

     Per tutta la notte s'esala

     l'odore che passa col vento.

     Passa il lume su per la scala;

     brilla al primo piano: s'è spento...

     È l'alba: si chiudono i petali

     un poco gualciti; si cova,

     dentro l'urna molle e segreta,

     non so che felicità nuova.



PRIMA PARTE: GENESESI E STRUTTURA

Il gelsomino notturno è una poesia di Giovanni Pascoli dedicata alle nozze di un amico, e pubblicata nel 1903 nei Canti di Castelvecchio. Questa poesia è composta da sei quartine con rima alternata (ABAB).

SECONDA PARTE: PARAFRASI 

 E i gelsomini notturni aprono la loro corolla

nell'ora del giorno in cui penso ai miei cari defunti.

Tra gli arubusti del viburno sono apparse

le farfalle del crepuscolo.

Già da un po' di tempo i versi degli uccelli sono cessati:

soltanto là, in una casa, si sentono bisbigli di voci umane.

Sotto ali protettrici dormono i piccoli degli uccelli,

come gli occhi riposano sotto le ciglia.

Dalla corolla aperta dei gelsomini proviene

un profumo come di fragole rosse.

Nel salotto ancora si vede una luce accesa,

l'erba nasce sopra le tombe dei morti.

Un’ape tornata tardi si aggira ronzando

poiché tutte le cellette sono già occupate.

La costellazione delle Pleiadi si muove nel cielo notturno, 

come farebbe una chioccia con i suoi pulcini, attraverso il cortile.

Per tutta la durata della notte

il profumo del gelsomino notturno riempie l'aria, portato dal vento.

La luce nella casa si sposta su per le scale,

poi passa nella camera nuziale al primo piano, infine si spegne…

Arriva l'alba: i petali del fiore si chiudono

un poco appassiti, ma dentro l’ovario molle e nascosto

in profondità, cresce una nuova realtà, 

portatrice di una rinnovata felicità.

TERZA PARTE: COMMENTO

Il poeta parla di dei fiori, dei fiori notturni, ovvero i gelsomini che aprono i loro petali nella stessa ora in cui il poeta pensa ai suoi cari defunti, nonché la notte. Pascoli in questa poesia usa molti simbolismi. Le farfalle crepuscolari sarebbero tutte le persone che sono state al matrimonio. Il poeta dice che la casa bisbiglia, perché è l'unica casa a produrre ancora rumore a causa degli sposi che parlano. I nidi che dormono sotto le ali, sono le case delle persone che di notte  sono nel loro nido, ovvero la propria casa. I calici aperti da cui esce un odore di fragole, sono i calici lasciati dopo il matrimonio sui tavoli, che contenevano un liquido al sapore di fragola. Il lume nella sala fa capire che gli sposi sono ancora svegli. L'erbe che nasce sulle fosse sta a significare la vita che nasce sulle tombe dei morti. L'ape tardiva è lui che è arrivato troppo tardi e non ha trovato l'amore. La chiocca per il campo azzurro simboleggia il cielo con una costellazione, che assomiglia ad una chiocci con dei figli dietro e il poeta l'associa alla sua famiglia. Poi dice, tornando sugli sposi, che il lume sale per le scale e si spegne, facendo capire con una reticenza che i due sposi consumano la prima notte di nozze. All'alba i petali si chiudono, i fiori dopo aver raccolto il polline si chiudono per sviluppare il seme, e lo stesso fu per la donna, che accolse l'inseminazione dando vita ad una felicità nuova ovvero dando vita ad un nuovo essere umano. 

Questa poesia è molto bella, mi piace il modo in cui Pascoli scrive, perché è molto intrigante. Mi piace che usa molte reticenze e che ogni simbolo ha un significato ben preciso.



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